Vivere INSIEME

FONTE: Tutte le fotografie di questo articolo sono di “Kristin Ann Photography”

Oggi, scorrendo sul feed di facebook mi sono balzate agli occhi queste splendide fotografie. Certo, sono solo fotografie, e, l’interpretazione non può essere certa, ma pare trasparire un coinvolgimento particolare da parte di questo simpatico cane con la zampa un po’ corta.

 

Queste immagini sottolineano un aspetto molto importante della vita CON il cane.

Il nostro amico ha indubbiamente un’intelligenza sociale incredibile, ma cosa vuol dire nella pratica?

Significa che il cane ha una propensione particolare nel far parte di un gruppo familiare. Ovviamente essendo ogni soggetto a sé, stiamo generalizzando e non si può escludere che ci siano cani che non abbiano questo desiderio, ma per i più, è così.

Aver piacere nel “ far parte di“ vuol dire molte cose. Implica saper comunicare le proprie esigenze ma altresì comprendere gli stati degli altri, avere un ruolo, organizzarsi e molto altro. Tutto ciò per qualche soggetto può essere più semplice, per qualcun altro meno ma, per tutti, c’è un apprendistato da fare e delle esperienze da vivere per sviluppare queste capacità. Sicuramente è essenziale che ci sia qualcuno che guidi e COINVOLGA. Il coinvolgimento è la chiave. Permettere al cane di vivere insieme a noi nel senso più vero del termine, nelle piccole cose di tutti i giorni ma anche negli eventi straordinari della nostra vita (qualora sia adeguato per lui, questo è ovvio) è una condizione necessaria per la sua felicità. Portarlo con noi alla fiera di San Faustino potrebbe  rientrare nelle vicende non adeguate ma sicuramente condividere con lui piccoli lavoretti in giardino, permettergli di annusare la spesa al nostro ingresso,condividere una merenda (se non ha allergie intolleranze e strane malattie tropicali che implichino malassorbimento o mutazioni improvvise del suo stato se mangia qualcosa di diverso dalle crocche ) aprire un pacco del corriere insieme, accompagnarci a un picnic in collina e altre piccole fantastiche cose…ecco, questo è importante. 

Certo non possiamo pensare di non investire del tempo nelle piccole cose e poi pretendere che agli eventi eccezionali lui possa prenderne parte con tranquillità. 

I cani da guardianìa e il resto del mondo..

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Riportiamo qui sotto un articolo che riporta un’ordinanza che fa molto firlettere sullo stato delle cose in Italia per quanto riguarda la cultura cinofila.

Ci teniamo a dire la nostra perchè pensiamo che sia fondamentale puntare sulla cultura non sui divieti, rivolti ai soggetti sbagliati per giunta !

Soprattutto in Italia dove abbiamo diverse razze autoctone di cui una straordinaria e la più famosa, il pastore maremmano abruzzese, dovremmo avere floride conoscenze su questo tema.

Abbiamo delle perle nei nostri territori, che ci invidiano in tutto il mondo tanto da essere Stati studiati dai Coppinger che decisero così di esportarli in America e impiegarli contro i coyote. ( ” Dogs” dei Coppinger potrebbe essere una buona lettura per i curiosi)

Dovremmo essere i primi a conoscere le sue velleità e sapere come comportarci di conseguenza.

Non possono svolgere il loro lavoro legati. Semplicemente.

Loro fanno il loro lavoro e noi non dobbiamo disturbarli. Se un pastore da guardiania ci ferma, noi dobbiamo fermarci, comprendere la sua comunicazione e cambiare strada o se necessario, cambiare addirittura programma della nostra escursione e/o tornare da dove siamo venuti.

Bisogna avere rispetto della montagna, delle sue attività e dei suoi abitanti.

Qui sotto alcuni cartelli che ci sono in alcune zone montuose virtuose

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