Cosa si aspettano le persone dalle passeggiate con i cani?


“il delicato equilibrio tra “ascoltare” quello che vuole fare il cane in passeggiata e le sue necessità e quello che l’essere umano intende come meglio per se stesso e per  le persone che lo circondano.!

Abbiamo trovato in rete questo interessante studio e l’abbiamo tradotto pensando che potesse fornire degli spunti di riflessione su un argomento molto importante, la passeggiata. 

Capita ancora spesso purtroppo di vedere cani che non possono annusare ciò che attira l’attenzione del loro naso o che non riescono a godersi la passeggiata perchè inseriti in contesti troppo caotici o inadeguati per loro ma sicuramente, sempre di più, qualcosa sta cambiando e tante persone si impegnano ogni giorno a condividere con il proprio cane una passeggiata di qualità per il proprio compagno di vita..ma che, non ci stancheremo mai di dirlo, corrisponde immancabilmente a innumerevoli benefici anche per le persone stesse che li accompagnano!

“I proprietari di cani vogliono che i loro cani si divertano, stiano liberi e abbiano modo di inscenare il loro “essere cane” quando li portano a passeggiare” questo è quello che dice un nuovo studio della Leeds Beckett University

lo studio pubblicato su “ Social and Cultural Geography journal” sottolinea il delicato equilibrio tra “ascoltare” quello che vuole fare il cane in passeggiata e le sue necessità e quello che l’essere umano intende come meglio per se stesso e per  le persone che lo circondano.

[…]

Dodici persone nel nord dell’Inghilterra, di età compresa tra i 28 e i 66 anni, che camminano regolarmente con i cani, hanno preso parte a interviste approfondite per questa ricerca. Lo scopo dello studio era quello di esaminare come le persone condividono gli spazi con le loro controparti animali e come vengono gestite queste esperienze di camminata con i loro pet.

Agli intervistati è stato chiesto di raccontare, a grandi linee, la personalità del loro cane e di ciò che questi hanno significato per loro e come la relazione si sia sviluppata.

E’ stato chiesto anche di riflettere su ciò che significava camminare, come questa attività si collocasse nelle loro vite, come veniva vissuta e come tentavano di capire la relazione tra loro e il loro cane.

Il dott. Fletcher spiega inoltre: “Lo studio rivela che gli umani passeggiano con i cani soprattutto perché sentono un profondo legame emotivo con loro e hanno un forte senso del dovere nel garantire che rimangano in forma e in salute. Forse molto più interessante è scoprire che escono in passeggiata perché credono che questi si divertano e possano essere così in grado di essere più “cani” nel tempo passato all’aria aperta.

Fonte:

Dog walker want their dog to enjoy the chance to be dog like and free on walks

https://www.sciencedaily.com/releases/2017/03/170303100648.htm



Ci permettiamo di aggiungere che le esigenze dei cani non sempre corrispondono alle esigenze umane, insomma, a loro piace annusare sederi odorosi e spesso rotolarsi (o perchè no) assaggiare qualche cacchetta lasciata da altri…cose non alla portata di noi cristiani. 

Ma conoscere sempre meglio i comportamenti specifici della loro specie ci permette di comprenderli e accompagnarli in quelle che per loro saranno “esperienze indimenticabili” e saremo davvero così ai loro occhi, dei compagni umani accreditati.

Il tutto sempre tenendo ovviamente a mente che la propria libertà finisce dove inizia quella altrui.

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I cani sentono la paura?

paura cane

[tempo di lettura: 1 minuto circa]

Una domanda o un’affermazione che chi ha cani ha spesso sentito. Finalmente uno studio ne parla in termini scientifici.

Vi segnaliamo uno studio che esamina la trasmissione interspecifica delle emozioni attraverso gli odori del corpo. Possono gli odori del corpo umano prodotti durante emozioni di gioia o paura dare informazioni che possono essere individuate dagli animali domestici?

I campioni di odore sono stati raccolti dall’ascella di donatori maschi non direttamente connessi con l’esperimento principale. L’impostazione del test ha previsto la presenza del proprietario del cane, un estraneo e la fonte dell’odore all’interno di uno spazio in cui il cane si può muovere liberamente. C’erano tre tipi di odore (paura, gioia, e un odore di controllo (no sudore)) a cui il cane veniva assegnato casualmente. Le variabili erano i comportamenti rilevanti dei cani (ad es. Avvicinamento, interazione e osservazione) diretti ai tre target (proprietario, estraneo, dispenser con odore di sudore) oltre al livello di stress dei cani e alla loro frequenza cardiaca. I risultati hanno indicato con grande accuratezza che i cani manifestavano il comportamento previsto nelle tre condizioni.

Ci sono stati meno comportamenti e di più breve durata nei confronti del proprietario e più interesse nei confronti dell’estraneo quando veniva presentato l’odore che era stato raccolto in momenti di felicità. Viceversa, se esposti all’odore correlato alla paura, i cani hanno espresso più frequentemente comportamenti di stress, si rivolgevano più spesso al proprietario rispetto che all’estraneo, cercando supporto. La frequenza cardiaca era significativamente più bassa nel primo caso e se esposti all’odore di controllo. Questi risultati suggeriscono che la comunicazione interspecifica delle emozioni è facilitata dai trasmettitori chimici.

Fonte:

https://link.springer.com/article/10.1007/s10071-017-1139-x

https://thesciencedog.wordpress.com/2017/10/